Gran Sasso: ascesa al Corno Grande
Il massiccio montuoso del Gran Sasso d’Italia è il più alto degli Appennini situato interamente in Abruzzo e con i suoi 2912 m, il Corno Grande è la vetta più imponente. Trovandosi davvero vicino a casa nostra, Pesaro, ci sentivamo in dovere di affrontare uno dei dei sentieri che portano in vetta.
Le possibilità di ascesa al Corno Grande
Ci sono fondamentalmente tre vie che portano fino alla vetta del Corno Grande: la Via Normale (che parte da Campo Imperatore), la Via Ricci (che parte da Prati di Tivo) e la Direttissima. Per quest’ultima, che è una ferrata, serve allenamento, abbigliamento e attrezzature adeguate e sangue freddo. Dunque sarà un’avventura che faremo in futuro.
Questa volta abbiamo optato per l’ascesa seguendo la Via Ricci.
La Via Ricci
Per intraprendere questo sentiero dovrete arrivare fino a Prati di Tivo e già la strada per giungerci è meravigliosa. In lontananza potrete ammirare anche lo splendido paesino di Pietracamela.
Giunti al comprensorio di Prati di Tivo potrete usufruire della cabinovia La Madonnina. Il costo è di 10 euro andata e ritorno. Farsela a piedi e possibile ma vi allunga notevolmente il tragitto.
Da La Madonnina vi aspetta una bella ma assolutamente panoramica salita, con una visuale sul teramano e con le condizioni meteo propizie anche sul mare Adriatico. Di fronte a voi si staglierà il Corno Piccolo, il fratellino del Corno Grande.
In un’ora circa giungerete al Rifugio Franchetti, dove potrete fare una pausa gustando anche qualche prelibatezza locale.
La salita continua ma meno ripida per arrivare ai 2545 m della Sella dei Due Corni. In base alla vostra meta potrete andare verso il Corno Piccolo o, come abbiamo fatto noi, dirigervi verso il Corno Grande.
Questo ultimo tratto, che attraversa il Passo del Cannone, è ripido e il sentiero perde in molti punti la parvenza di ciò che è essenzialmente un sentiero di montagna per tramutarsi in una scalata su roccia. In questo tratto sarà indispensabile non soffrire di vertigini, essere cauti e prudenti. Le rocce permettono di avere appigli sia per mani e piedi e in alcuni tratti il sentiero è attrezzato per permettere una maggiore sicurezza.
Se pensi di sfidare la montagna, punta sempre al pareggio. Le condizioni meteo ci si sono rivoltate decisamente contro e non siamo riusciti a terminare l’ascesa al Corno Grande. Quindi un po’ sconfortati abbiamo deciso di tornare indietro ma con l’idea di tornare presto per terminare ciò che abbiamo iniziato.
Nella discesa ci siamo fermati ad ammirare il Ghiacciaio del Calderone, il ghiacciaio più a sud d’Europa. Durante l’estate, nonostante la quota, il ghiacciaio si ritira drasticamente e si potranno vedere solo alcuni dei suoi residui.
Da qui inizia l’estenuante discesa che metterà a dura prova piedi, caviglie e ginocchia, per tornare alla cabinovia della Madonnina.
Un giretto a Teramo
Un poco delusi dal fatto di non aver potuto compiere la nostra “impresa” abbiamo optato per sfogarci nel cibo. La città di Teramo non è troppo distante quindi dopo un piccolo tour, di cui vi parleremo in un’altra occasione, ci siamo fatti un aperitivo e successivamente una cena deliziosa con specialità del teramano al ristorante Il Maggese che vi consigliamo caldamente.