Varanasi: un’esperienza indimenticabile!

Varanasi: un’esperienza indimenticabile!

15 Aprile 2020 Off Di Gabriel Luchetti

Se volete vivere un’esperienza indimenticabile, andate a Varanasi! Abbiamo dedicato due giorni del nostro viaggio in India a Varanasi, sono stati i due giorni più intensi ed emotivamente difficili che fino a quel momento avevamo mai provato e probabilmente lo sono tutt’ora, se siete curiosi vi raccontiamo perché.

Varanasi è la capitale spirituale dell’India, si trova nell’Uttar Pradesh ed è una delle più antiche città del mondo, conosciuta anche come Benares.  Abitata da ben 3.500 anni,  Varanasi è bagnata  per tutta la sua lunghezza dal Gange, il fiume sacro.

Tutta l’India, come abbiamo già raccontato negli articoli passati, è emotivamente impattante ma Varanasi ha qualcosa di ancora più profondo e destabilizzante per noi che siamo abituati ad una visione occidentale del mondo. 

È una città emozionante da vedere per mille motivi. Primo di tutti, i suoi Ghat, ossia le scalinate che si ripetono per tutta la lunghezza della città e finiscono direttamente nel Gange, su ogni Ghat vengono celebrate cerimonie religiose ogni giorno e soprattutto cremazioni. È proprio in quel momento che verrete travolti da emozioni opposte: vi confessiamo che ci è voluta mezza giornata per abituarci ed uscire da uno stato di trance. Varanasi in sostanza è un enorme cerimoniale funebre; pensate che vengono cremate circa 300 persone al giorno provenienti da tutta l’India.

Perché da tutta l’India vengono a Varanasi per celebrare il rito? Perché come vi abbiamo detto poco fa, Varanasi sorge sulle rive del Gange, il fiume spiritualmente più importante di tutta l’India. Generalmente, gli induisti credono che la vita e la morte fanno parte del concetto di samsara o della rinascita. L’obiettivo finale di molti induisti è quello di liberarsi dal desiderio, evitando così il samsara e raggiungere il moksha, lo stato trascendente della salvezza. Una volta raggiunto il moksha, l’anima sarà assorbita nel Brahman, la forza divina e la realtà ultima. Sembra che essere cremati a Varanasi ed essere immersi nelle acque del Gange, possa aiutare l’anima dei defunti a liberarsi finalmente dal ciclo delle reincarnazioni. 

Il Ghat delle cremazioni è il Minikarnika. Normalmente, i visitatori possono assistere al rito della cremazione in 2 modi: passando lungo i Ghat con la barca, oppure visitando il Ghat da terra. Noi non abbiamo avuto questa scelta perché siamo arrivati a Varanasi in due giorni di sciopero dei barcaioli. Oltre al fatto che scioperavano per giusti motivi, siamo stati in realtà molto fortunati: grazie allo sciopero molti barcaioli non stavano lavorando e uno di loro si è offerto di accompagnarci in ogni caso per la città. 

Grazie a lui, abbiamo avuto modo di scoprire la città da vicino. Ci ha guidato attraverso il Minikarnika Ghat con i corpi dei defunti che arrivavano avvolti da teli arancioni e accompagnati da canti, le pire di chi era arrivato prima già ardenti, corpi immersi nelle acque del Gange, preghiere, Sadhu, un odore di legno e olii essenziali per coprire l’odore di un corpo che brucia. Come potete immaginare, tante emozioni contrastanti hanno affollato la nostra mente: è un’esperienza a cui non siamo abituati visto che generalmente viviamo la morte come qualcosa di privato e non di pubblico. Si respira fede e, nonostante si tratti di riti funebri, l’esperienza di camminare tra i Ghat ti fa sentire ancora più connesso con la vita e con le emozioni delle persone intorno a te. 

Forse è proprio l’atmosfera sacra di Varanasi che la rende così magica e indimenticabile. Basta sedersi su una delle scalinate per vedere la vita e la morte in una sola immagine. Si, perché mentre i corpi vengono cremati la vita non si ferma: i bambini giocano con i loro aquiloni noncuranti di tutto ciò che li circonda; uomini e donne lavano i vestiti e si immergono nelle acque del Gange; si ride, si canta, si prega, si conclude la giornata con la cerimonia del Ganga Aarti, tutto nella massima naturalezza. 

Ammaliati anche noi da questa atmosfera magica, ci siamo seduti e ci siamo sentiti parte del tutto, anche se solo per poco. 

Avrete bisogno di sentire la magia della città per superare i suoi principali ostacoli: i rifiuti e lo sporco costante. Le sacre acque del Gange sono tra le più inquinate al mondo e il solo pensiero di immergersi in esse è per noi occidentali incomprensibile. La città è molto sporca e l’odore non è di sicuro gradevole. Perché vi diciamo questo? Perché ovviamente sarà la prima cosa che noterete, ma di sicuro l’ultima che vi verrà in mente di menzionare dopo aver vissuto la città! 

Se mai deciderete di fare un viaggio in India del Nord, non dovete per nessun motivo rinunciare alla visita dell’antica città di Varanasi!