Romania: mini tour di 3 giorni per innamorarsene

Romania: mini tour di 3 giorni per innamorarsene

26 Febbraio 2020 Off Di Matteo Moretti

L’Est Europa ha vissuto periodi difficili e tutt’ora non riesce ad avere un turismo che consenta ai paesi che ne fanno di parte di emergere in maniera definita. La Romania ovviamente non fa eccezione. Eppure questo stato, dal passato travagliato, nasconde tesori che ancora in pochi hanno avuto la fortuna di apprezzare. Sebbene le abbiamo dedicato, per ora, solo un tour esplorativo di 3 giorni, ci ha sorpreso offrendoci paesaggi, storia e gastronomia eccellenti.

Superare lo stereotipo

Prima di parlare delle attrazioni più importanti, di come muoversi e dove soggiornare volevamo fare una precisazione sulle persone della Romania. Uno dei motivi per cui spesso il mondo occidentale non si approccia turisticamente a questo stato è dovuto anche dal fatto che è presente, come spada di Damocle, lo stereotipo del rumeno. Senza entrare nel dettaglio politico-culturale, volevamo dirvi che il nostro tour è stato sicuro, senza intoppi e ci ha permesso di conoscere, anche se brevemente, un popolo che, dietro la facciata burbera e poco cordiale, ha un’anima tutta da scoprire.

Come muoversi in Romania

Essendo una stato emergente non troverete una soluzione che sia la migliore in assoluto. Sicuramente il noleggio dell’auto, che è davvero economico, vi permetterà di andare alla ricerca dei luoghi più disparati, fuori dai consueti tour. Molti siti riportano che le strade rumene sono in condizioni imbarazzanti. Secondo la nostra personale esperienza non abbiamo trovato situazioni carenti o disastrose, niente che non possa essere paragonato alle strade italiane.

Quindi il nostro consiglio è di noleggiare un auto per avere la massima libertà di orari e spostamenti.

Le altre soluzioni sono affidarsi ai tour organizzati, che sono davvero cari per gli standard della Romania, oppure sfruttare il binomio treno/taxi che però vi permetterà di approcciarvi solo alle principali città tralasciando tutto il contesto naturalistico-paesaggistico.

Dove soggiornare in Romania

La dittatura comunista è terminata da decenni quindi le condizioni di questo paese stanno, anche se lentamente, migliorando. Non troverete difficoltà a trovare un alloggio che faccia al vostro caso, sia in termini di prezzo, di centralità e comodità. In base al vostro tour sfruttate le piattaforme per trovare la soluzione più adatta. Gli alloggi che troverete, anche se molto centrali, saranno economici e con tutti i comfort di cui avrete bisogno.

Highlights

In un periodo così breve bisogna fare delle scelte per poter cercare di assaporare il meglio di questa terra. Il tour si è sviluppato dunque in 3 giorni pieni che ci hanno permesso di visitare alcune delle attrazioni di maggior interesse tra le regioni della Valacchia e della Transilvania.

Giorno 1: Bucarest

La città di Bucarest è la sesta capitale più popolosa d’Europa e consta circa 2 milioni di abitanti, ma girovagando per le sue strade però non ne avrete la percezione. Pur essendo una città viva, offrendo i divertimenti più vari, non ha una affluenza turistica al pari di altre capitali europee. Non ci sono monumenti famosi che vi lasceranno a bocca aperta, ma se avrete la pazienza di leggere la storia di questo paese e di come la capitale ne sia stata interessata ne subirete il fascino.

Infatti i punti di forza di Bucarest sono i fatti storici che hanno interessato ogni palazzo, ogni struttura, presenti nella capitale.

Piața Revoluției è la zona cittadina che è stata segnata con maggior forza dagli eventi legati al rovesciamento del regime di Ceaușescu, dittatore rumeno presidente della Repubblica Socialista di Romania dal 1967 al 1989. Infatti è proprio dal balcone del Palazzo del Comitato Centrale del Partito Comunista che il dittatore tenne il suo ultimo discorso mentre una folla di persone stanziate nella piazza urlava “Abbasso Ceaușescu“. Il dittatore fuggì con un elicottero mentre i suoi fedeli sparavano sulla folla di rivoluzionari provocando diverse vittime. Nella stessa piazza sorge il Monumento alla Rinascita, un obelisco di dubbia bellezza.

Il centrul istoric, chiamato anche “città vecchia“, è appunto il vero e proprio centro storico di Bucarest, risalente al periodo XV e XVI secolo, ossia quando la città stava emergendo come sede del principato di Valacchia. La sua evoluzione è stata confusionaria e ora potrete trovarvi edifici storici favolosi affiancati da altri completamente fatiscenti. Questa zona è ricca di ristoranti, negozi e club che quindi potrebbe assecondare le voglie di un turista in cerca di divertimento.

Il Palazzo del Parlamento è la creazione più tristemente nota del dittatore Ceaușescu ed è talmente enorme da essere secondo solo al Pentagono. La curiosità è che è incompiuto. Si può accedere alle sue stanze solo tramite visita guidata con un costo di variabile da 18 a 35 lei in base alla tipologia scelta, da aggiungere 30 lei se vorrete scattare delle fotografie.

Giorno 2: Brașov, il Castello di Peleș e il Castello di Bran

Spostandoci verso nord, direzione Transilvania, al confine tra quest’ultima e la Valacchia sorge il maestoso Castello di Peleș. La struttura è in stile neorinascimentale e si può visitare internamente solo con visite guidate a cui dovrete aggiungere un supplemento per scattare fotografie o girare video.

Molto più turistico, alimentato anche dalla controversa figura di Dracula, è il Castello di Bran, a circa un’ora di auto da quello di Peleș. La fortezza sorge arroccata su un promontorio roccioso a cui piedi sorge l’omonima cittadina di Bran. A parte qualche dettaglio di poca importanza, il Castello di Bran non è assolutamente riconducibile a Vlad Tepeș, il principe rumeno che è sembrerebbe essere il famoso Conte Dracula. Il castello di Bran è diventato così famoso grazie all’opera di Bram Stoker, Dracula, che pare si sia ispirato a questo luogo per il suo romanzo.

Più che la figura di Vlad Tepeș, il castello di Bran sembrerebbe essere dedicato alla Regina Maria, che le fu donato in segno di ringraziamento per il suo contributo all’unificazione della Romania.

Se volete una vista panoramica sul castello, dovrete fare un breve ma ripido sentiero posto dalla parte opposta della strada. Il percorso è facilmente individuabile, sia perché tracciato, sia per la presenza di una croce.

Mentre la suggestione e l’aura di mistero di questo castello sono percepibili dall’esterno, fare una visita tra le sue stanze farà perdere ogni fascino. Il flusso di turisti è enorme e gestito malissimo quindi vi troverete a passare da una sala all’altra spinti dalla massa. Le sale sono spoglie, con poche tracce degli elementi originali e ci sono dei pannelli che spiegano alcune delle tappe più importanti che hanno coinvolto il castello nella storia rumena. Il costo per la visita è di 35 lei.

Alla base del castello troverete numerose bancarelle tipiche che vi prepareranno piatti carichi e speziati, oppure che vi proporranno degli oggetti lavorati a mano tra cui la famose maschere della tradizione popolare rumena.

Il resto del pomeriggio vi servirà per poter passeggiare nella vicina cittadina di Brașov, dove vi aspetta un dedalo di vie caratterizzate da edifici dell’era sovietica accanto a guglie gotiche fino a locali e ristoranti moderni che si affacciano sulla vitale Piața Sfatului. Al centro di questa piazza si trova la Casa del Consiglio sormontata dalla Torre del Trombettiere dove, alle 12.00 in punto di ogni giorno, si affacciano e suonano musicisti in costume tradizionale.

L’attrazione turistica più nota di Braşov (ma anche di tutta la Romania) è sicuramente la Chiesa Nera. Costruita in splendido stile gotico fu parzialmente distrutta da un incendio che coinvolse tutta la città nel 1686. La Chiesa, inizialmente chiamata Chiesa di Santa Maria, diventò Chiesa Nera proprio a causa del fumo dell’incendio che annerì le sue pareti.

Giorno 3: Transfăgărăşan, fortezza di Poienari e terme di Bucarest

Per rientrare a Bucarest vi consigliamo di fare una bella deviazione e passare per la famosa Transfăgărăşan, una strada panoramica che attraversa i Carpazi offrendo scorci incredibili. Tenete d’occhio il sito ufficiale per sapere quando è aperta al transito delle vetture. Ricca di tratti esposti a venti anche molto forti, tortuosa, con stretti tornanti e ripidi dislivelli, vi sembrerà di essere in un episodio di Top Gear.

Sulla sommità di questo passo troverete il lago glaciale di Balea, che noi purtroppo non abbiamo potuto nemmeno intravedere a causa della fitta nebbia. Superato il lungo e inquietante tunnel inizierà la vostra discesa che vi porterà fino al lago di Vidraru. Da qui sarete quasi arrivati ad un altro iconico luogo legato alla figura di Dracula: la fortezza di Poenari.

A differenza di molti altri castelli rumeni, la fortezza di Poenari è solamente un rudere ma che era il vero luogo di residenza di Vlad Tepeș. Recuperato da Vlad III di Valacchia ebbe poco tempo per vivere il suo splendore. Infatti nel 1462 il fratello Radu assediò il castello e nella prospettiva di una vittoria dell’armata turca, la moglie di Vlad si uccise gettandosi nel fiume sottostante mentre il principe riuscì a scappare con l’aiuto degli abitanti della cittadina di Arefu. Alla morte di Vlad III, avvenuta nel 1476, il castello fi di nuovo abbandonato e cadde in rovina.

Nel momento in cui abbiamo visitato la fortezza di Poenari ci è stato impossibilitato l’accesso ai 1480 gradini che salgono fino in cima perché c’è un serio pericolo di presenza di orsi e quindi per evitare spiacevoli accaduti le autorità rumene hanno deciso la chiusura temporanea dell’attrazione.

Un poco delusi dal non poter aver visitato il rudere, siamo ripartiti alla volta di Bucarest dove ci siamo concessi relax e divertimento alla famose Therme Bucuresti che prevedono 3 gigantesche aree, scenografia un po’ kitsch, bar immersi in piscine riscaldate, tanta gente e eventi particolari per vivere un’esperienza diversa dalle solite SPA. Per tutti i dettagli vi rimandiamo al loro sito che potrete consultare anche in lingua inglese.

Due parole veloci sulla moneta e sulla lingua

La moneta ufficiale della Romania è il Leu romeno. Al cambio attuale 1 leu romeno vale 0,21 centesimi di euro, quindi decisamente favorevole. Per fare i calcoli velocemente dividete i prezzi che troverete per 5 ed otterrete, all’incirca, il prezzo in euro. Prelevare dal bancomat comporta delle spese fisse davvero esagerate, quindi ritirate solo una volta per evitare sprechi inutili. Vi ricordiamo che quasi tutte le attività accettano bancomat e carta di credito. Per evitare spiacevoli inconvenienti chiedete prima se accettano carte.

Molti rumeni non parlano inglese quindi portate pazienza, armatevi di traduttore o fatevi capire attraverso la lingua più internazionale che ci sia: i gesti.